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martedì 23 febbraio 2010

Scrittura e significati. Capitolo 3: Puntini di sospensione

Questo è il terzo capitolo di “Scrittura e significati”, una serie di articoletti in cui spiegherò ed interpreterò i vari tipi di scrittura che si possono usare sul web e i vari significati che essi assumono.
Nelle puntate precedenti: Maiuscolo e minuscolo e Punti interrogativi ed esclamativi.
N.B. Come già detto l’altra volta, ci tengo a precisare che in questi paragrafi mi riferirò alla scrittura da chat o da forum, e non a quella da racconto. In ogni caso siccome io scrivo racconti, alla fine di ogni paragrafetto, ho aggiunto dei piccoli Post Scriptum che dovrebbero spiegarvi cosa potete usare nei vostri scritti e come lo potete usare.

Puntini di sospensione
Nell’articolo di oggi prenderò in esame l’utilizzo dei puntini di sospensione, siccome possono influire sul significato di una frase, e anche perché ho notato che sono in pochi ad avere idea di come si utilizzino.
Come al solito considererò delle frasi esempio:
1) Ah ok
2) Ah ok…
3) … Ah ok…
4) Ah… ok…
- Nel primo caso, senza puntini, chi scrive esprime semplicemente di aver compreso.
- La seconda frase invece viene lasciata in sospeso come se la frase non fosse finita. Potrebbe esprimere, a seconda dei casi, sarcasmo o comunque una non corretta comprensione, come se si stesse dicendo “Ok, non ho capito, ma ti dico di si lo stesso”.
- La terza frase è molto simile alla seconda, ma viene rafforzata dall’uso doppio dei puntini. Essenzialmente ha lo stesso significato della precedente, ma in questa, il significato si “sente” molto di più.
- La quarta invece esprime un concetto diverso, infatti mettere i punti di sospensione dopo entrambe le parole esprime incertezza nella frase, come se non si fosse proprio sicuri di quello che si è detto, oppure potrebbe esprimere uno stupore che lascia basiti, come se si dicessimo di comprendere qualcosa che non ci aspettavamo. E’ secondo me una sfumatura molto particolare, ma esprime bene il concetto.
Nota Grammaticale: Per chi non lo sapesse i puntini di sospensione devono essere tre, e deve esserci sempre uno spazio tra l’ultimo puntino e la parola successiva.
P.S. Nei racconti non è sbagliato fare uso dei puntini di sospensione ma ricordate una cosa: i puntini di sospensione sono come le sigarette: “Nuociono gravemente te e a chi ti sta intorno.”
In pratica, usateli, ma con moderazione; ricordate sempre che quando scrivete un racconto, non siete su una chat. Inoltre usateli solamente all’interno di un discorso diretto, e non dentro ad una descrizione o ad una narrazione!
Ho letto parecchi raccontini scritti da aspiranti scrittori, e ho avuto modo di vedere che ad alcuni piace particolarmente usare questo tipo di sospensione, però vi ricordo che esistono tanti altri modi per mettere delle pause in un discorso diretto, tra cui una semplicissima virgola!

10 commenti:

Maggie ha detto...

chiedo scusa...volevo soltanto congratularmi per l'ottimo lavoro al contest organizzato da News From Fantasy...è stato un piacere gareggiare con te XD

Michael Crisafulli ha detto...

Grazie mille^^ Mi fa piacere gareggiare con persone con la mia stessa passione^^
P.s. ci vediamo su WriteGame^^

Jack ha detto...

Bah, non concordo sull'ultimo pensiero espresso.
Un aspirante scrittore, sinceramente, può usare la punteggiatura come preferisce, anche se questa pò apparire quasi grossolana. Ho sempre odiato i paletti della convenzione. Insomma, basta leggere Joyce o Montale per capire quello che sto dicendo...

Michael Crisafulli ha detto...

Mi dispiace, ma confondi i paletti con la grammatica. Puoi scrivere come ti pare pur rispettando la grammatica, e non sei libero di usare come vuoi i puntini così come non sei libero di usare come vuoi le virgole o tutto il resto della punteggiatura, perchè seguono delle regole grammaticali e vanno rispettate; altrimenti non scrivi in italiano ma in una lingua tutta tua.

Jack ha detto...

Si, giusto. Però non sto parlando del tema in classe o della prima prova di maturità. Sto parlando di un "aspirante scrittore" che dovrebbe prima di tutto preoccuparsi del suo stile. Mi ripeto, Joyce allora è un asino.

Michael Crisafulli ha detto...

Certamente, ma lo stile dove comunque rientrare dentro alla grammatica. Non ho mai letto Joyce, lo ammetto, e non so che regole non rispetti, ma in linea generale è una cosa che non sopporto, perchè come già detto la lingua è quella e, poesia a parte, va rispettata; in secondo luogo, Joyce essendo uno dei "grandi" può permettersi una cosa del genere, mentre un aspirante scrittore non può permettersi di infischiarsene delle regole grammaticali.

Anonimo ha detto...

Concordo pienamente con Michael. Scivere è come comporre musica e ci sono regole che (indipendentemente dallo stile) vanno rispettate. Mi spiego: in una battuta da 4/4 non puoi scrivere 5/4 di musica tra note e pause. La punteggiatura in uno scritto svolge proprio il ruolo della pausa e non è un ruolo da interpretare, è quello e basta. Io per primo amo "giocare" con la punteggiatura, ma uno stile riconoscibile si ottiene facendo un uso originale delle regole, non trascurandole.

Michael Crisafulli ha detto...

Parole sante, caro amico anonimo, parole sante^^

Anonimo ha detto...

è la prima volta che capito su questo blog e mi complimento con il suo creatore.

Purtroppo quello della punteggiatura è un nodo dolente, forse il più dolente, nel mondo dei cosidetti aspiranti scrittori (ma, tragicamente, anche nel mondo giornalistico). Mi è piaciuto l'esempio della musica e mi permetto di aggiungerne un altro: in pittura esistono i più disparati stili che si allontanano dal realismo, ma non basta buttare gliù forme a caso per definirsi un astrattista, un cubista, un espressionista. Prima di sperimentare arrivando a creare la propria, rivoluzionaria estetica, Picasso ha imparato regole e tecniche della pittura figurativa tradizionale.

Questo è quello che molti dimenticano. Una cosa è giocare con la punteggiatura per creare effetti espressivi, altra è ignorarne funzionalità e regole. Banalmente, l'abuso di puntini di sospensione in testi narrativi o poetici è indizio lampante e inequivocabile che abbiamo a che fare con uno scrittore mediocre. Per non dire di peggio.

Vale

Michael Crisafulli ha detto...

Ciao Vale, grazie per essere passata, mi fa piacere il tuo apprezzamento per il blog!

"Banalmente, l'abuso di puntini di sospensione in testi narrativi o poetici è indizio lampante e inequivocabile che abbiamo a che fare con uno scrittore mediocre. Per non dire di peggio."
Posso incorniciare questa frase? :) Concordo pienamente!

Ciao, e sentiti libera di tornare quando vuoi!

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