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domenica 23 maggio 2010

Il Re del nuovo Millennio - Ode in Binario

Ciao a tutti! Quella che vi propongo oggi è una cosa che ho scritto circa un mese fa, il 18 aprile, è un pò lunga, spero vi piaccia!
Inoltre volevo dirvi, anche se forse non vi interesserà molto, che la settimana scorsa c'è la stata la premiazione ad un concorso di scrittura a cui avevo partecipato, e le mie poesie - inedite - con le quali ho partecipato sono state segnalate dalla giuria e sono state pubblicate su un libro dalla casa editrice Tempo al Libro. Se siete interessati al libro, ditemelo, in ogni caso successivamente metterò un post con qualche informazione in più!



Il Re del nuovo Millennio


Era un pomeriggio noioso – normale – dove il brusio amico del computer mi cullava, mentre io, immerso nella profonda e gelida routine, solcavo le ormai note acque della Rete. Con la mano, mossi il nero timone della mia scrivania, e facendolo scorrere veloce sulla sua pallina, attraversai dolci acque tropicali fino a raggiungere un piccolo isolotto sperduto, sul quale – come un ammiraglio - avevo il compito di mantenere l’ordine tra i suoi visitatori.
Dopo aver aperto la pagina e gettato l’ancora, scesi sulle bianche spiagge del forum, dove diversi aspiranti marinai, ancora poco esperti nell’arte della penna, stavano discutendo delle loro ultime opere. Poesie, racconti e romanzi: migliaia di testi si potevano trovare tra le immense librerie dell’isola. Come al solito, muovendomi sicuro tra le scaffalature, controllai gli ultimi scritti, per assicurarmi che tutto fosse in ordine.
Dopo aver riposto con cura l’ultimo tomo – ancora fresco di stampa -, senza curarmi - come ero solito fare nelle mie ultime visite - di complimentarmi o rendere consigli all’autore, mi resi conto del grigiore tutti quei testi e pensai con tristezza che molti di loro sarebbero marciti in quegli scaffali, corrosi dalla sabbia indifferente e dal tempo malvagio.
Era tutto così maledettamente scontato, sentimenti smorti, già visti, già letti, già stancati. Tutto così poco originale, niente di nuovo, migliaia di cloni. Bisognava solcare acque nuove, immergersi in abissi profondi, superando gli aguzzi scogli del normale e del concepibile. Bisognava raggiungere nuove americhe, in cui scolpire nelle rocce perenni i testi del nuovo millennio. Così decisi di viaggiare fino all’orizzonte. Come uno stolto bucaniere a caccia di tesori sommersi, scavavo fino ai confini della mia mente, tra gli amari ricordi dimenticati e le tristi storie vissute.
Navigando nel Mare delle W, vidi banchi di link e sciami di url, che si avvicinavano alla mia imbarcazione mostrando i loro caratteristici segni che decoravano tutto il loro esile corpo. Evitai i canti di pishing delle belle sirene distese al sole di false isole. Superai tempeste di spam, che inondarono il mio vascello e che per poco non affondarono, riempiendolo. Mi districai, spinto dal motore di ricerca della mia nave, tra le impervie vie che si intromettevano tra me e la mia america. Rischiai di perdermi in quell’oceano ostile ma essenziale in cui viaggiavo, e allora andai alla ricerca di un amico, un alleato che potesse aiutarmi.
Fu in quel momento, tra il sole battente alto nel cielo, che capii quello che mi era oscuro. Il mio vascello sbatté contro la fresca sabbia di un nuovo continente e di colpo mi ritrovai alla mia scrivania, con le mani che battevano furiose sulla tastiera: il computer era il mio nemico alleato. Era lui, solo lui, la mia america. Così vicino e così distante. Così amico e così ostile.
Era lui quello che stavo così agognatamente cercando da tempo. Avevo raggiunto l’orizzonte, avevo scandagliato gli sconosciuti fondali, senza cercare dove mi era più facile giungere. Il computer, il calcolatore, il Re del nuovo millennio, lo schiavista di civiltà. Un amico da amare ed un nemico da odiare. l’Imperatore della Razionalità.
Razionale, matematico, rigido, inumano, ligio agli ordini e all’uomo. Una macchina senza errori, vincolata ai più rigidi ordini informatici, senza possibilità di ribellione, senza fantasia, senza opinioni.
Stupefacente.
Non potei fare altro che far scorrere le mie mani sui tasti della penna del duemila e dedicare un ode alla più grande e rivoluzionaria opera che l’uomo avesse mai creato, facendo si che anch’essa potesse comprenderla.
Fu così che concepii quest’Ode in Binario:


Ode in Binario


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Se vuoi vedere la traduzione della poesia, clicca qui sotto:

4 commenti:

Unknown ha detto...

Molto belli i paragoni marini con il mondo di internet!
Solo mi fa rabbrividire il pinguino di Linux che fa capolino da una finestra di Windows (sono una linuxiana convinta!)

Michael Crisafulli ha detto...

Grazie^^
Comunque vedila come un superamento, il pinguino si affaccia alla finestra per vedere nuovi orizzonti :)

Guenda ha detto...

Geniale!

Milwaukee Sewing Machine Repair ha detto...

Hi nice reading your postt

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