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giovedì 24 dicembre 2009

Costano Troppo

Posto uno dei miei primi racconti, spero che possa piacervi.

Esplosioni. Grida. Morte. La battaglia. Io ci sono nel mezzo.
Tenente Green della 32a divisione di fanteria dell’esercito degli Stati Uniti Terrestri. Siamo in guerra ormai da mesi con l’esercito plutoniano invasore che tenta di conquistare il nostro pianeta. Memori degli orrori della Grande guerra, avvenuta ormai 200 anni fa, la tattiche adottate dal nemico ci hanno riportato ad una guerra di trincea ancora più terribile di quella combattuta dai nostri avi nel 1914. E’ un massacro.
Devo abbandonare i miei pensieri, il fuoco di artiglieria nemica è cessato e devo approfittarne. «All'attacco!» grido alle truppe con tutto il fiato che ho in corpo fino ad esaurire la voce «Dobbiamo riuscire a far cedere la prima linea!» nel frattempo mi sporgo ancora di più dalla buca che mi protegge e scarico una raffica di colpi verso il nemico, poi balzo fuori dal riparo e corro.
A sentirmi gridate tutti i soldati ancora in grado di combattere escono dalle trincee e mi seguono verso le linee nemiche noncuranti del piombo che fiocca sulle loro teste: si fidano del loro Tenente, sono convinti che li porterò alla vittoria. «Mai errore più grande fu fatto» pensai con amarezza.
Un proiettile mi sibila a pochi centimetri dalla testa, ne sento il rumore mortale. Un urlo. Non tutti sono fortunati come me.
Un altro proiettile. Mi colpisce in pieno petto. Prego perché i nuovi giubbotti antiproiettile funzionino: funzionano.
Sono salvo solo grazie al grado di Tenente che ho sul braccio destro, perché i corpetti protettivi vengono dati solo agli ufficiali: «Costano troppo!» aveva risposto il Colonnello quando gli avevo parlato dell'ingiustizia di fornire gli equipaggiamenti solo ai graduati.
«Costano troppo» quelle parole mi tornano alla mente «Costano troppo». Come se una vita umana valesse meno di una pettorina rinforzata.
Il fuoco di artiglieria riprende, creando morte e crateri. Vedo molti dei miei uomini cadere a terra con il petto zuppo di sangue. «Costano troppo». I giubbotti antiproiettile costano troppo, e intanto altri dieci di quei ragazzi giacciono al suolo.
Siamo ormai a metà strada, sarebbe da folli tornare indietro. Bombe esplodono in tutta l'area circostante: una groviera avrebbe meno buchi di questa maledetta terra di nessuno.
Tre metri ci dividono dal nemico, e altri tre ragazzi muoiono investiti dalle salve delle mitragliatrici. Due metri. Un metro. Salto nella trincea nemica e abbandono il mio fucile ormai scarico. Scontro corpo a corpo.
I più fortunati usano il calcio del fucile, altri gli affilati bordi delle vanghe da campo, altri ancora combattono a mani nude. Io ho il mio pugnale: ringrazio i miei gradi.
Un nemico mi si para davanti: plutoniani, che razza obbrobriosa. Creature dalla pelle violacea e umidiccia, dai volti schiacciati e piatti. Hanno tre grandi occhi verdognoli che brillano di riflesso, e sentono gli odori con la lingua. Fortunatamente non devo fargli un servizio fotografico, ma solo ucciderlo.
Il mio alieno era armato con una lunga lama affilata e ricurva, il cui filo luccicava di blu smorto. Veleno: gioca scorretto. Bisogna stare attenti, se solo mi sfiora, sono spacciato.
Effettuiamo una serie di scambi con affondi e parate. E’ veloce e preciso, sono costretto a mettermi sulla difensiva. Continua ad incalzarmi, poi ad un certo punto un esplosione troppo vicina sembra scuoterlo. Poverino, è un essere sensibile. Chissà se lo è pure al mio acciaio: mi risponde affermativamente finendo a terra con l’intestino squarciato.
Faccio un paio di passi ed altri due plutoniani mi vengono incontro, ma sono anche loro molto sensibili. Quando cadono a terra, mi accorgo che i loro compagni si ritirano nelle retrovie.
Molti morti di entrambe le fazioni. Troppi morti.
Dopo questa riflessione, mi volto e vedo un mio soldato, mi sta cercando di dire qualcosa, ma le esplosioni non mi fanno sentire neppure quello che penso. Il grido si ripete «…ino!» anche questa volta il suono è coperto dagli spari. Non riesco a comprendere cosa vuole dirmi. Poi finalmente la terza volta capisco perché sta sbraitando «Cecchino!» mi grida spaventato «Cecchino! Signore, c’è un cecchino!»
Troppo tardi. Sento un vuoto alla testa. «Anche gli elmetti costano troppo.»

13 commenti:

Maggie ha detto...

hihi a me è piaciuto molto!!!!! bravo!!!!
ah, piacere, sono maggie...passa da me se ti va!

Michael Crisafulli ha detto...

Grazie mille!
Dopo faccio un salto^^

Alfa ha detto...

La storia non è male.
L'ambientazione fantascientifica però mi lascia un po' perplesso, perché non mi sembra necessaria allo sviluppo narrativo. Crea quasi una distrazione rispetto alla vicenda, che ruota piuttosto attorno all'ottusità dei comandi militari e al loro vizio antico di anteporre i costi materiali a quelli umani.

Mi viene il sospetto che tu l'abbia scritto quando eri molto più giovane.
Se questo è uno dei tuoi primi racconti, infatti, e hai 18 anni a quanti anni l'hai scritto?

Michael Crisafulli ha detto...

La prima versione del testo risale al 2006, avevo 15 anni^^ La tua comunque è una cosa che mi avevano già fatto notare su un forum di scrittura che frequento (http://aspirantiscrittori.forumcommunity.net/ tanto per fare della pubblicità^^), però avevo ricevuto anche dei commenti opposti che dicevano che l'ambientazione fantascientifica faceva si che il racconto non fosse uno dei tanti racconti moralisti anti guerra, mantenendo sia una "morale" sia qualcosa di più originale del classico racconto di guerra storico, e alla fine avevo deciso di mantenerlo così com'era^^

Alfa ha detto...

Beh, a 15 anni? Complimenti!

L'osservazione è giusta, certamente. Però un conto è ambientarlo durante una guerra tra umani nel 2315, tanto per dire.
Un altro è inserire degli alieni.
A me viene la curiosità di saperne di più, di questi plutonani, ad esempio.
Come sono arrivati quali sono le loro caratteristiche, ecc. tutte tematiche che non possono essere sviluppate, naturalmente, in un racconto breve come questo.

Credo la questione sia questa.

Però, davvero, complimenti per come scrivi. Hai idee e sai esporle. Una virtù non di tutti.

Michael Crisafulli ha detto...

Non avevo mai pensato al fatto che qualcuno si potesse chiedere tutte quelle cose in effetti^^ Beh, appena mi viene lo spunto giusto, potrei utilizzare l'"ambientazione" per scrivere un racconto più lungo^^
Comunque grazie mille, anche se c'è un piccolo errore: idee ne ho pochissime xD Per quanto riguarda l'esposizione non saprei, mi fido di voi! :)

Alfa ha detto...

Grazie per la fiducia, ma vale sempre il consiglio: ascolta tutti e poi decidi con la tua testa!

mi piace l'idea di un racconto lungo sui plutoniani.

Michael Crisafulli ha detto...

Si infatti di solito procedo con la mia testa^^ Infatti l'ambientazione penso che la manterrò fantascientifica, però sto pensando seriamente ad un racconto "lungo" che spieghi qualcosa di più su questa guerra, e chissà, magari anche sul Tenente Green^^

Alfa ha detto...

Ottimo. Questo che hai scritto potrebbe essere l'inizio di un lungo flash back.

Alfa ha detto...

PS
e il tenente potrebbe pure sopravvivere. Chissà che progressi avrà fatto la medicina in quell'epoca...

Michael Crisafulli ha detto...

Belle idee^^ Me le segno, se le uso ovviamente ti citerò nei ringraziamenti^^ :D

Malikà ha detto...

Bello anche questo racconto!
Alla descrizione dei plutoniani ho subito pensato a Sentinella di Fredric Brown, e mi sono immaginata che intendessi in qualche modo ribaltare l'idea narrativa di Brown, magari in un finale a sorpresa. Che c'è, ma non riguarda i plutoniani.
15 anni! ullallà!

Michael Crisafulli ha detto...

In effetti quando scrissi questo racconto fui in parte influenzato dalla Sentinella (dove se non ricordo male vengono ribaltati i ruoli siccome il protagonista si scopre essere l'alieno e il cattivo invece l'uomo)^^
Alla fine però non ricordo bene come giunsi a questo finale, anche se devo ammettere che la versione del 2006 è molto diversa da questa che invece risale ad un paio di mesi fa^^
P.s. mi avete fatto venire in mente un'idea per una nuovo articolo xD Ora lo elaboro per bene e tra qualche giorno lo pubblico!

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